Rispetto, rispetto gridano i bambini battendo le mani e disegnano la parola su un cartellone con i pennarelli colorati sdraiati per terra uno accanto all’altro in via D’Amelio. Dove 33 anni fa morirono Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, 57 giorni dopo l’uccisione del collega e amico Giovanni Falcone.
"Borsellino non si tirò indietro dal proprio lavoro dopo la strage di Capaci. Continuò ad andare avanti" ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolineando che l’attentato di via D’Amelio ha impresso un segno indelebile nella storia italiana. Ma la democrazia è stata più forte. Gli assassini e i loro mandanti sono stati sconfitti e condannati scrive il capo dello Stato nel suo messaggio.
"Non c’è libertà senza giustizia, non c’è Stato senza legalità afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un post su X in cui parla di un uomo che ha sacrificato la sua vita per la verità, per la giustizia, per l’Italia. Di un esempio che continua a vivere ogni giorno.
Con la voce rotta dall’emozione il figlio del giudice, Manfredi ricorda quel padre coraggioso. Era un inguaribile ottimista. Mio padre quella guerra voleva vincerla – dice- ma gliel’hanno impedito. Siamo alla ricerca di questo amico che l’ha tradito ma indipendentemente dal nome che possono avere uno o più amici che lo hanno tradito mio padre in un momento drammatico della storia italiano e palermitano è stato lasciato solo non solo dalle istituzioni ma anche da quel mondo lavorativo giudiziario che più di altri lo avrebbe dovuto blindare e proteggerlo e salvaguardarlo.
Leggi l’articolo completo su tgla7.it, clicca sul link in bio.
#tgla7 #shorts




