Palermo, per omicidio del 21enne fermato un ragazzo, che confessa #shorts #news

di solobuonumore

Palermo, per omicidio del 21enne fermato un ragazzo, che confessa #shorts #news

Dopo essere stato fermato dai carabinieri nella sua abitazione, il ventottenne Gaetano Maranzano non ha retto e, in caserma, ha confessato di aver ucciso il ventunenne Paolo Taormina. Il giovane, residente nel quartiere Cruillas, avrebbe raccontato di aver incontrato casualmente la vittima la scorsa notte, mentre quest’ultima interveniva per sedare una rissa. A quel punto, avrebbe perso il controllo e lo avrebbe colpito a morte. Secondo quanto riferito da lui ai militari, Taormina tempo prima avrebbe fatto delle avance alla sua compagna: rivedendolo, sarebbe stato travolto dalla rabbia. I carabinieri sono ora al lavoro per verificare la veridicità di questa versione. Alcuni testimoni avevano raccontato che Paolo era uscito dal suo locale per cercare di fermare una lite scoppiata davanti al pub di via Spinuzza, nel cuore della movida dell’Olivella, a pochi metri dal Teatro Massimo. Dopo essere stato colpito, è crollato a terra e per lui non c’è stato nienta da fare. L’autopsia dovrà chiarire le cause della morte: c’è infatti chi ipotizza che Taormina possa essere stato colpito con un coltello e chi da un colpo di pistola. Il dolore dei familiari è inconsolabile. «Ma come si fa? Qual è la motivazione? Mi hanno distrutto la vita — urla disperata la mamma, Fabiola Galioto, mentre parenti e amici tentano di consolarla —. Come si fa a sparare in testa a un ragazzo? Come faccio a vivere ora? Mi avete tolto la speranza». Sui social, gli amici lasciano messaggi pieni di affetto e incredulità. «Non si può morire così, eri un ragazzo dolcissimo, educato e un gran lavoratore. Dai tanta forza ai tuoi genitori, a tua sorella e al tuo piccolo fratellino, vola bellissimo angelo», scrive Grazia. «La tua vita è stata spezzata ingiustamente, un’anima così giovane e buona, una vita davanti piena di sogni. Non ci sono parole per descrivere il dolore, non ci sono parole per dare un nome a quello che è successo. Paolo, sei stato un dono prezioso: ora illumina il cammino della tua famiglia», aggiunge Antonella.

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