Due Stati per due popoli. È la soluzione ribadita anche oggi da Papa Leone nel colloquio con Abu Mazen. Un incontro che avviene in un momento particolarmente delicato. A Gaza la tregua, seppur fragile e spesso violata, per ora tiene.
Appena ieri, uno dei più importanti leader di Hamas ha dichiarato che fra la sua organizzazione e l’Autorità Nazionale Palestinese è stato raggiunto un accordo in merito all’istituzione di un comitato temporaneo che gestirà Gaza per conto dell’ANP.
Dunque, è al futuro della Striscia che si guarda. E in questo la Santa Sede ha idee chiarissime. Già 25 anni fa aveva siglato un primo accordo di base con l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina e, nel 2015, con Papa Francesco, ha riconosciuto lo Stato di Palestina.
Allora a guidare Israele era Shimon Peres, mentre il presidente dell’ANP era già Abu Mazen.
Negli anni i contatti tra Bergoglio e Abu Mazen sono stati molteplici. L’ultima udienza si era svolta il 12 dicembre 2024. Non stupisce dunque che il presidente dell’ANP abbia voluto recarsi, subito dopo il suo arrivo a Roma, alla tomba di Francesco in Santa Maria Maggiore.
Leggi l’articolo completo su tgla7.it, clicca sul link in bio.
#tgla7 #shorts




