Sembrava crederci. Tanto che dopo il periodo di permanenza in comunità previsto dai giudici, aveva scelto di restare in quella struttura per continuare a curarsi: la 4Exodus di Villadosia (Varese). Aveva forse trovato un senso in ciò che faceva, Vincenzo Lanni, uno scopo che rendesse sempre più lontano il ricordo di quei due accoltellamenti del delirante 20 agosto del 2015, quando a Alzano Lombardo e Villa di Serio, dove viveva vicino a Bergamo, aveva accoltellato e ferito due anziani: Antonio Castelletti, allora 82 anni, e Luigi Novelli, 80.
Perché? «Volevo uccidere perché sono un fallito» aveva dichiarato. Ricordi? No, perché giovedì scorso Lanni è stato allontanato da quella stessa comunità in cui viveva da ormai cinque anni e una nuova fiammata di rabbia era tornata dominante, dentro di lui. Un equilibrio precario, spezzato: «Mi sono arrabbiato quando mi hanno allontanato». Un litigio probabilmente, la voce alta con un educatore della 4Exodus, forse parole anche violente. E basta. Il ritorno in strada con un coltello in mano.




