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Lo schianto come un tuono. Sull’asfalto bagnato di viale Fulvio Testi, all’incrocio con viale Esperia, rimangono i resti di una Opel Corsa con il muso completamente sfondato e la carcassa di una Mercedes capovolta dopo una tremenda carambola. A terra, incosciente, resta Pietro Silva Orrego, 19 anni. Le sue condizioni sono le più gravi, viene trasportato in codice rosso al pronto soccorso del Niguarda. Dopo essere stato ricoverato in condizioni disperate, era stato il padre, cardiologo nella stessa struttura ospedaliera, a seguire passo passo il peggiorare del quadro clinico, finché l’encefalogramma non è diventato piatto. Nel frattempo, i vigili hanno ascoltato i testimoni, compresi alcuni passeggeri di un tram che viaggiava sul controviale, si sono poi avvicinati a un ventenne con le mani e i vestiti sporchi di sangue, senza una scarpa. Quest’ultimo si è giustificato provando ad accreditarsi come il primo dei soccorritori. Ma la sua versione è stata subito smentita.

L’articolo completo di Massimo Pisa su Repubblica

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