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Centinaia di corpi accatastati come sacchi in un cortile lurido e in uno stanzone altrettanto fetido. Uomini, donne e bambini, da settimane costretti a vivere fra rifiuti e miasmi, prigionieri in un centro di detenzione governativo a Tobruk, in Libia. “Sono più di 900 e sono tutti sotto ricatto, le guardie chiedono il riscatto per il rilascio di ogni detenuto”, denuncia l’organizzazione Refugees in Libya, che da giorni riceve segnalazioni, richieste d’aiuto, denunce di stupri ripetuti e donne vendute come schiave del sesso.
Su Repubblica l’articolo di Alessia Candito
Video Refugees in Libya




