Re Carlo III e il caso Epstein: contestazioni alla cattedrale di Lichfield

di solobuonumore

Re Carlo III e il caso Epstein: contestazioni alla cattedrale di Lichfield

Neanche in chiesa c’è pace per Re Carlo III. Durante una visita alla cattedrale di Lichfield, il sovrano è stato accolto non solo da inni e applausi, ma anche da un coro meno piacevole: le accuse di un contestatore che ha riportato alla luce il tema più scomodo della Corona, ovvero i legami del principe Andrea con Jeffrey Epstein.

Mentre Carlo si apprestava a lasciare la cattedrale, un uomo tra la folla ha gridato domande imbarazzanti: “Da quanto tempo sapevi di Andrea ed Epstein? Hai chiesto alla polizia di coprire tuo fratello?”. Il re, con la sua tipica impassibilità britannica, non ha risposto. L’autore del “fuori programma” è stato prontamente zittito e allontanato, mentre il resto del pubblico cercava di coprire il disagio con un più rassicurante “God Save the King”.

Il principe Andrea, già da tempo al centro di scandali per la sua amicizia con Epstein, ha recentemente accettato di rinunciare all’uso dei suoi titoli, incluso quello di duca di York. Ma il gesto non basta: sempre più voci nel Regno Unito chiedono che gli vengano tolti anche il titolo di principe e la residenza reale, simboli di una monarchia che vorrebbe apparire “moderna” ma si trova ancora impigliata in vecchi scandali.

Il coro “God Save the King”, insomma, suona oggi come un misto di patriottismo e ironia. Re Carlo forse non si aspettava di dover affrontare il peso dei peccati — presunti o meno — del fratello proprio in un luogo di preghiera. Ma nel Regno Unito, si sa, nemmeno la corona è immune dal giudizio pubblico.

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