Quasi 65 mila precari hanno versato oltre 14 milioni di euro di contributi alla gestione separata, ma per l’Inps non esistono: non hanno nemmeno un mese accreditato. Zero tutele, zero diritti, zero futuro previdenziale. È l’immagine più estrema dell’iper-precarietà italiana, dentro una platea immensa: 1,7 milioni di iscritti alla gestione separata, che diventano oltre 1,1 milioni se si escludono amministratori e sindaci, figure ad alto reddito che da sole rappresentano oltre la metà dei collaboratori e che gonfiano artificialmente le medie. È questo esercito di lavoratori poveri, intermittenti, sottopagati, che il nuovo studio di NIdiL Cgil e Osservatorio Pensioni Cgil restituisce in tutta la sua fragilità: persone che lavorano e pagano, ma restano fuori dal sistema dei diritti.
L’articolo completo di Valentina Conte su Repubblica
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