Referendum 8 e 9 giugno: La spiegazione del terzo quesito (scheda grigia)

di solobuonumore

Referendum 8 e 9 giugno: La spiegazione del terzo quesito (scheda grigia)

Il terzo quesito chiede se si vuole abrogare l’articolo 19 del decreto legislativo n. 81 del 2015, che riguarda l’utilizzo dei contratti a tempo determinato.

Attualmente, la legge stabilisce che serve una motivazione (una “causale”) solo per i contratti a termine che durano più di 12 mesi.

Questo significa che, se un contratto dura meno di un anno, il datore di lavoro non è obbligato a spiegare perché sta assumendo a tempo determinato. La causale diventa necessaria solo se si supera la soglia dei 12 mesi. Le motivazioni possono essere, ad esempio, esigenze tecniche, organizzative o produttive, e vengono definite dalle parti coinvolte.

Se si vota Sì, si sceglie di cancellare la parte della legge che esclude i contratti sotto i 12 mesi dall’obbligo di causale. In questo modo, tutti i contratti a tempo determinato, anche quelli più brevi, dovranno indicare una motivazione oggettiva che giustifichi l’assunzione temporanea.

Se si vota No, si decide di mantenere la legge così com’è.
Quindi, solo i contratti di durata superiore a 12 mesi continueranno a richiedere una causale, mentre quelli più brevi potranno essere stipulati liberamente, senza indicare una motivazione specifica.

Votare Sì significa voler rendere obbligatoria la causale anche per i contratti a termine inferiori a 12 mesi.

Votare No significa lasciare le cose come stanno, cioè permettere contratti brevi senza obbligo di motivazione.

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