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Una foto con il morto all’interno del cimitero del paese. È accaduto a Uggiano La Chiesa (un paesino dell’entroterra salentino di poco più di 4mila abitanti conosciuto per il pane e l’olio). È il 13 giugno 2025 quando lo scatto diventa virale. Gli addetti alla sepoltura – raccontano i cittadini – erano impegnati nell’estumulazione di una salma per il successivo trasferimento. Un intervento che, burocraticamente, si rende necessario almeno dieci anni dopo una sepoltura. Nel cimitero, in quei frangenti, si aggira un cittadino. Cinquantasette anni, operaio per conto di una ditta esterna, qualche problema con la giustizia in passato ma nessun deficit psichiatrico accertato, chiede di farsi fotografare in compagnia del morto. Denuncia ed eco della foto giungono in tempi rapidi in caserma. I carabinieri acquisiscono il selfie e identificano l’operaio denunciato con l’accusa di vilipendio di cadavere “esposto in maniera indegna – riportano gli inquirenti nel capo d’imputazione – ponendolo in posizione eretta accanto a sé offendendo il decoro e il rispetto dovuto ai resti mortali”. L’operaio non è mai stato interrogato nel corso delle indagini e non si è neppure difeso in questi mesi.

L’articolo completo di Francesco Oliva su Repubblica