SCENE – Anatomia di un crimine (Pt44) | Pamela Gerini, il cuore di una donna vale meno di un cavillo

di solobuonumore

SCENE – Anatomia di un crimine (Pt44) | Pamela Gerini, il cuore di una donna vale meno di un cavillo

Trenta coltellate. Tre fatali, tra cuore e polmoni. Una firma. La radiografia criminale della mente di Gianluca Soncin che ha colpito Pamela Genini laddove si decide se vivere o smettere di farlo: tra cuore e polmoni, nel punto in cui il sangue incontra l’aria. Lì non si colpisce per caso. Lì si cancella la libertà. È come dire: ti tolgo l’aria. Ti tolgo il diritto di essere te.

Il cuore è il centro della libertà emotiva. È da lì che nasce il coraggio di scegliere, di amare, di andarsene. I polmoni sono la sua voce, il respiro che accompagna la decisione. Colpire in quel punto significa zittire il coraggio, fermare la vita nel punto esatto in cui la libertà prende forma. Ma la prima ferita non è arrivata con un coltello. È arrivata con una minaccia. Il nome era Bianca, il chihuahua di Pamela. Lui aveva detto: te la ammazzo. Un avvertimento, un modo per dire: “Posso colpire anche quello che ami di più.” Bianca non era “solo un cane”. Era il cuore di Pamela fuori dal corpo. La sua parte innocente, il suo rifugio. Minacciarla significava distruggere la sua zona sicura, toccare la sua vita nella forma più intima. Un femminicidio annunciato. Pamela lo sapeva ed infatti era andata in ospedale. Aveva compilato il questionario del rischio violenza: quattro risposte su cinque segnalavano pericolo.

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