Sembra che camminino in verticale, ma non è l’unica fonte di vertigine. Le migliaia di impronte di dinosauri ritrovate su una parete di roccia nel parco nazionale dello Stelvio ci piroettano indietro nel tempo di oltre 200 milioni di anni, quando al posto delle Alpi c’era una laguna calda e fangosa. Qui i dinosauri erbivori dal collo lungo – probabilmente plateosauri – si spostavano in grandi branchi. Il loro corpo lungo fino a 10 metri e pesante fino a 4 tonnellate ha lasciato impronte profonde, che con il tempo si sono fossilizzate. Larghe fino a 40 centimetri, alcune con quattro artigli visibili, le orme si estendono per un’area di cinque chilometri nella Valle di Fraele, a pochi chilometri da Bormio. Si tratta di uno dei siti di impronte più ricchi ed estesi del mondo per il periodo triassico e finora rimasto totalmente sconosciuto.
Su Repubblica l’articolo di Elena Dusi
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