"L’autorizzazione dell’Ema è relativa alla distribuzione del vaccino Sputnik V in Europa e in Italia. La produzione è soggetta alle licenze dell’unità produttiva di Adienne srl". Da Mosca, parla il presidente della Camera di commercio italo-russa, Vincenzo Trani. È lui che ha facilitato le relazioni tra il fondo governativo russo RDIF e la consociata italiana di Adienne Pharma&Biotech per la produzione del vaccino russo in Italia. "Immagino che se l’analisi dell’Ema dovesse essere negativa", spiega, "la produzione sarà destinata ad altri paesi". Se l’Agenzia europea per i medicinali, quindi, non approvasse il vaccino ci si troverebbe di fronte al paradosso di produrlo in Italia e di commercializzarlo all’estero, in uno dei 45 paesi che attualmente hanno accordi per il vaccino russo. Trani, che vive in Russia e si è già vaccinato con lo Sputnik, ha confermato che "già dal mese di luglio partirà la produzione per un totale di 10 milioni di dosi". "Per organizzare questo accordo ci siamo mossi in maniera indipendente", ha concluso. "Non abbiamo avuto contatti o politici". .Di Andrea Lattanzi
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