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Stop al self check-in per gli affitti brevi, ma solo se non è possibile un’identificazione ‘certa’ anche a distanza. In sostanza non basta raccogliere i documenti in formato elettronico e poi fornire i codici d’accesso, ma è necessario verificare di persona le generalità dell’ospite, anche appunto con modalità elettroniche. Queste le indicazioni del Consiglio di Stato che ha annullato definitivamente la sentenza del Tar Lazio del 27 maggio scorso che aveva sospeso l’efficacia della circolare del Viminale del dicembre 2024 che imponeva il sul riconoscimento de visu degli alloggiati. Secondo la sentenza la tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico prevale rispetto alla semplificazione commerciale, ma è possibile usare anche altri e non obbligare al riconoscimento di persona.
L’articolo completo di Antonella Donati su Repubblica




