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Mohamed Shahin è libero. La Corte d’Appello di Torino ha accolto il ricorso e ha disposto che si interrompa con effetto immediato il trattenimento amministrativo al Centro di rimpatrio di Caltanissetta, in Sicilia, dove l’imam si trova da diverse settimane. Alla base della decisione c’è il richiamo diretto alla direttiva europea che stabilisce come il trattenimento dei richiedenti protezione internazionale debba rappresentare un’eccezione e non una regola. Il giudice ha ritenuto che, nel caso di Shahin, incensurato, portato via da casa il 24 novembre, siano emerse nuove circostanze capaci di mettere in discussione la legittimità della misura. In particolare, il venir meno dei presupposti di pericolosità, che avevano giustificato la convalida del trattenimento.

L’articolo di Federico Gottardo su Repubblica

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