La nuova minaccia sui dazi al 50% di Trump all’Europa, intanto caccia gli stranieri da Harvard; il no di Mosca ai colloquio di pace sull’Ucraina nella Santa Sede a Roma; il peso delle amministrative del fine settimana e dell’affluenza ai referendum. Le notizie di oggi forti e chiare.
“Le trattative con l’Europa non stanno portando a nulla”. Trump terremota le borse di tutto il mondo minacciando dazi al 50% all’Europa. E minaccia anche Apple: “Dazi al 25% se non costruisce gli iPhone negli Usa”. Meno di 24 ore fa la gran cacciata degli studenti stranieri, europei in testa, da Harvard, che fa causa al governo. Devono cambiare scuola quelli in corso, chiuse le iscrizioni a tutti i non americani. A cosa portano le crociate trumpiane contro lo straniero?
"Irrealistico tenere i colloqui di pace in Vaticano". Il ministro degli esteri russo Lavrov spegne ogni entusiasmo sull’incontro immaginato da papa Leone XIV con l’ok degli Stati Uniti e il segretario di Stato Rubio pronto a partire per Roma con l’inviato speciale degli Usa in Medio Oriente Witkoff. Si possono immaginare altre sedi e davvero Mosca è pronta a trattare almeno sul cessate il fuoco se non la pace?
Una giornata nel ricordo di Giovanni Falcone, il magistrato simbolo della lotta alla mafia, ucciso 33 anni fa nella strage di Capaci insieme alla moglie magistrata e tre membri della scorta. Mattarella lancia il suo appello: “Bisogna combattere le zone grigie". Quali?
Ne parliamo con Gianni Riotta, l’economista ed ex ministra Elsa Fornero, la politologa Nadia Urbinati,e la bizantinista Silvia Ronchey e la scrittrice palermitana Stefania Auci. Da Genova: Matteo Macor. Da Montecitorio: Gabriele Rizzardi. In studio con Gerardo Greco e Luca Piras: Claudio Tito, poi il comico e scrittore Giobbe Covatta e Dario Olivero, che ci racconta in anteprima il nuovo numero di Robinson, in edicola domenica con Repubblica.
Come ogni venerdì la controcopertina di Metropolis è di Gianluca Di Feo con i suoi “Sentieri di guerra” dedicati alla carissima cupola spaziale di Donald Trump che potrebbe rendere il mondo molto più insicuro.
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