Il voltafaccia di Trump, che dopo aver promesso il cessate il fuoco in Ucraina e Medio Oriente, ora parla di "pace impossibile" tra Kiev e Mosca; il piano israeliano di conquista e occupazione totale della Striscia di Gaza, mentre l’Ue chiede di revocare il blocco degli aiuti; il conto alla rovescia per il Conclave, che inizia mercoledì, e che potrebbe riservare sorprese sul nuovo pontefice. Le notizie di oggi forti e chiare.
In campagna elettorale Donald Trump aveva garantito di mettere fine in 24 ore alla guerra tra Russia e Ucraina. Superati i cento giorni di governo, mette in dubbio la stessa ipotesi di pace: "Tra Zelensky e Putin c’è un odio troppo forte. Forse la pace non è possibile". Quali saranno le reazioni di Kiev e Mosca a queste dichiarazioni?
Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato un piano di conquista e occupazione della Striscia di Gaza. L’Idf frena: “Non dove sono gli ostaggi”. Rinviato l’ingresso degli aiuti a una popolazione ormai ridotta allo stremo. E l’Ue oggi chiede di revocare il blocco. Cosa può fare la diplomazia internazionale per una tregua in Medio Oriente?
Prosegue la marcia di avvicinamento al Conclave, che inizia mercoledì pomeriggio. Se la fumata bianca arrivasse giovedì, si ragiona in Vaticano, sarà papa Parolin il nuovo pontefice. Sulla carta è il nome più forte, con una quarantina di voti. E’ uno dei pochi cardinali conosciuti da tutti i porporati e la sua caratura diplomatica è utile in questo frangente geopolitico. Chi sono gli altri papabili che potrebbero ribaltare le previsioni?
Ne parliamo con: Alberto Melloni, storico del cristianesimo e Iacopo Scaramuzzi, dal Vaticano; Maurizio De Giovanni, scrittore. Poi Nathalie Tocci, direttrice Istituto Affari Internazionali; Alessia Melcangi, docente di Storia del Medio Oriente e dell’Africa del Nord alla Sapienza di Roma. In studio con Gerardo Greco e Luca Piras: Francesca Schianchi, Stefano Cappellini e Francesca Caferri.
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