Un’altra notte di fuoco sull’Ucraina. 450 droni e 30 missili russi hanno colpito le città e gli impianti energetici.
Il bilancio provvisorio è di una ventina di feriti e un bambino morto a Zaporizhzhyia e, di nuovo, la capitale al buio.
È la risposta di Mosca agli attacchi con cui gli ucraini continuano a bersagliare raffinerie, gasdotti e impianti petroliferi, creando un serio problema per l’approvvigionamento, soprattutto di benzina, e che hanno costretto la Russia a comprare carburante all’estero.
Ma è anche una strategia di logoramento per gli ucraini che cercano nonostante tutto di avere una vita normale.
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