Intervista a Carlo Laurenti, traduttore dell’antico testo cinese Zhuang Zi (Chuang Tzu): «Tutto è in tutto e viceversa. Ecco perché il Tao non può essere definito»
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Lo Zhuang Zi è uno dei grandi testi classici cinesi base del Taoismo, la «via» per l’equilibrio e l’armonia. Un libro che ha lo stesso titolo del nome del filosofo cinese del IV secolo che lo avrebbe scritto. Un libro affascinante da leggere all’infinito, fatto di storie folgoranti, surreali e sempre suggestive. Sicuramente un antidoto ai dogmi e alle certezze grazie ai tanti insegnamenti che suggersice: dall’elogio dell’inutile, all’abbandono del proprio ego fino alla certezza di non avere certezze, al ribaltamento di ciò che appare reale fino all’affermazione che il tutto che è in tutto e viceversa. «Uno dei testi fondamentali dell’umanità» afferma da sempre il fisico e scrittore Carlo Rovelli. Il cui ultimo libro si intitola proprio «Sull’uguaglianza di tutte le cose», ovvero l’esatto titolo del secondo capitolo dello Zhuang Zi. Da qui nasce la videointervista al sinolgo, saggista e regista Carlo Laurenti che a fine degli anni ’70 tradusse lo Zhuang Zi per i tipi di Adelphi (prima edizione 1982, recentemente ripubblicato). Qua la riflessione di Laurenti sulla lezione del «maestro Zhuang» e sulla sua attualità.




