Claudio Salvia: rimozione murales dei boss non è stata semplice

di solobuonumore

Claudio Salvia: rimozione murales dei boss non è stata semplice

Milano, 20 apr. (askanews) – I murales dedicati ai baby killer a Napoli continuano a far discutere.

"Sono stati fortemente contrastati dall’amministrazione comunale di Napoli, tant’è vero che sono stati cancellati manu militari, con non poche difficoltà, in quanto gli operatori sono stati scortati da polizia e carabinieri perchè la popolazione locale si è ribellata".

Ma lo stato non può assecondare la mitizzazione dei criminali. Così Claudio Salvia, figlio di Giuseppe Salvia, il vicedirettore del carcere di Poggioreale fatto uccidere 40 anni fa da Raffaele Cutolo. Delitto che il fondatore della Nuova Camorra Organizzata ammise soltanto in un’intervista per il libro "La vendetta del boss. L’omicidio di Giuseppe Salvia" di Antonio Mattone. Ma non ci sono soltanto i murales.

"Quando c’è stata la morte di Cutolo ho ascoltato attraverso i vari telegiornali alcune dichiarazioni di persone, della sua città, che mi hanno lasciato sconfortato: lo definivano un eroe, un Robin Hood".

17.58 out (ferma Hood, da tagliare " come lei diceva")

Secondo Salvia la mitizzazione di chi ruba e uccide andando contro lo Stato attecchisce in ambienti particolari. "Popolazioni culturalmente degradate. Tanto è vero che c’è la corsa a mitizzare i soggetti che riescono a contrapporsi allo Stato proprio perché la camorra in alcuni quartieri, soprattutto qui a Napoli, o in periferia, rappresenta un antistato, qualcosa di immediato rispetto alla burocrazia che lo Stato deve adottare. E mi riferisco anche ai reati di usura di cui io mi occupo personalmente".

Certo lo Stato dovrebbe rappresentare di più e meglio i suoi eroi. E un eroe è stato il padre di Claudio Salvia, Giuseppe che morì proprio perchè volle fare il suo dovere fino in fondo. Ma non soltanto lui. Lo stesso figlio Claudio spiega.

"Ricordiamo il maresciallo Graziano, pure del carcere di Poggioreale, pure assassinato in quegli anni. Falcone, Borsellino, tutti i grandi che si sono comunque frapposti contro questa ascesa criminale della mafia e della camorra. Proprio per far capire che chi decide di seguire questa strada, sbaglia".

Intervista di Cristina Giuliano

Montaggio di Linda Verzani

Immagini a cura di askanews

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