Roma, 26 lug. (askanews) – Giffoni unisce l’Italia sotto il segno della cultura. Potente il messaggio che arriva dall’incontro fortemente voluto dal direttore Claudio Gubitosi che ha deciso di mettere insieme Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022 e Bergamo che, insieme a Brescia, sarà Capitale della Cultura 2023.
Giffoni lancia così un ponte ideale che, da Sud a Nord, tiene insieme l’Italia immaginando un percorso di collaborazione per i prossimi due anni ricorrendo al metodo della sinergia e della coesione. Lo ha spiegato bene il direttore Gubitosi introducendo l’appuntamento al quale hanno partecipato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Raimondo Ambrosino, sindaco di Procida, e Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della giunta regionale della Campania: "Per me – ha detto Gubitosi – è un giorno importante perché si gettano le basi per una cooperazione incredibile a conferma che i solitari non vanno da nessuna parte e che la cultura ha bisogno di fare rete per essere vincente".
Il rapporto tra Procida e Giffoni si è instaurato già ai tempi della candidatura dell’isola a Capitale della Cultura con la produzione di un video, curato dal team di Giffoni, presentato in sede di audizione ministeriale: "Con Procida – ha aggiunto Gubitosi – abbiamo fatto rete da subito. La Regione ci ha chiamato e noi abbiamo risposto. In quell’occasione sono state chiamate a raccolta le eccellenze della Campania per sostenere la vittoria di Procida e, naturalmente, Giffoni ha dato il suo contributo".
Il legame di Giffoni con Bergamo è stato suggellato lo scorso 8 luglio in occasione della presentazione del programma di #Giffoni50Plus che si è svolta proprio presso l’Aula Consiliare del Comune lombardo guidato da Giorgio Gori: "Quest’anno – ha spiegato il direttore – abbiamo deciso di interpretare in un modo speciale la parola ripartenza così tanto usata in questo periodo, guardando al nostro Paese, alle tante opportunità che la nostra Regione offre. Sento grande questa responsabilità soprattutto nei confronti dei ragazzi che ogni anno ci danno la forza. Quest’anno ancora di più perché non potevamo non tener conto delle lacerazioni che hanno dovuto subire a causa della sospensione della libertà, della negazione dei sentimenti che hanno patito".
Gubitosi dà qualche accenno di quello che ha in mente nella collaborazione che nascerà con Procida e Bergamo: "Siamo ripartiti dai giovani, come per noi è naturale – ha spiegato – ed allo stesso modo sto pensando ad una Procida giovane. E lo stesso potrà valere per Bergamo. Mi piace usare proprio questo termine, un’invasione di ragazzi che potranno finalmente abbracciarsi. Perché anche questo è cultura".
Il messaggio di Giffoni arriva forte e chiaro, lo dice convintamente il primo cittadino di Procida, Raimondo Ambrosino, arrivato alla Cittadella del Cinema insieme a Leonardo Costagliola, assessore al turismo, e ad Agostino Riitano, direttore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022: "Da qui – ha detto il primo cittadino – arriva una energia incredibile, nei cantieri che vediamo, nei giovani che sono protagonisti, un bel messaggio di forza che fa onore all’Italia. L’esperienza di Procida è quella di aver ottenuto questo titolo prestigioso per la capacità di fare rete con le persone, con le istituzioni, con tutti coloro che hanno portato avanti questo percorso insieme a noi. Volevamo dimostrare che la cultura poteva essere un elemento su cui puntare. E ce l abbiamo fatta. Questo risultato ci ha dato finora una visibilità internazionale a dimostrazione che piccole realtà possono farcela. Così come è stato per Giffoni tanti anni fa. Rappresentiamo ognuno di quegli ottomila piccoli Comuni di cui l’Italia è ricca e che costituiscono l’ossatura del nostro Paese".
Un ideale passaggio del testimone con Bergamo che sarà Capitale Italiana della Cultura l’anno successivo, insieme a Brescia nel 2023: "Torno a Giffoni – ha esordito il primo cittadino Giorgio Gori – dopo venticinque anni. Lo faccio per amicizia e per gratitudine. Ho sentito vicino il festival nei momenti più complicati che in questo periodo abbiamo vissuto. Ho raccolto come un dono la decisione di portare a Bergamo la presentazione di un’edizione così importante di Giffoni come quella in corso. C’era il desiderio chiarissimo di portare una carezza ad una comunità così colpita. Gubitosi l’ha fatto come è abituato a fare, ci ha portato i ragazzi e con loro una ventata di positività. Bergamo ha accolto questa energia perché la nostra comunità ha una voglia incredibile di tornare a guardare con fiducia al futuro e perché abbiamo fondamenta molto resistenti".
All’orizzonte la sfida del 2023, Gori lo dice con chiarezza: "Abbiamo – ha spiegato – la responsabilità di onorare una decisione unanime del Parlamento che per la prima volta ha deciso di individuare due città come Capitale della Cultura. Insieme a Brescia abbiamo deciso di candidarci insieme e questa idea di squadra è stata la chiave di tutto". Ma Gori considera il bie