Dal Bunga Bunga al MeToo, così prima Berlusconi e poi Weinstein mi hanno rovinato la vita

di solobuonumore

Dal Bunga Bunga al MeToo, così prima Berlusconi e poi Weinstein mi hanno rovinato la vita

Ambra Battilana Gutierrez ha raccontato la verità sul “Bunga Bunga”, testimoniando contro Silvio Berlusconi nel processo Ruby Bis. Per questo ha dovuto lasciare l’Italia per costruirsi una carriera all’estero. Durante un provino a New York nel 2015, la modella italiana è vittima di una molestia sessuale: a palpeggiarla nel suo studio è il produttore Harvey Weinstein. Battilana denuncia alla polizia la violenza e, in un’operazione sotto copertura, incontra ancora il suo aggressore e registra le prove che lo incastrano: “I’m use to that”, dice Weinstein, “sono abituato a quello”, riferendosi ai palpeggiamenti durante i casting. Il produttore mette a tacere la modella con un accordo da un milione di dollari, ma Battilana non cancella tutte le prove. L’incontro con il giornalista Ronan Farrow cambia tutto: la modella gli consegna la chiavetta con le registrazioni e la verità viene alla luce. È l’inizio del MeToo.

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