Dodici anni senza Denise Pipitone, la rabbia della madre: “I mostri restano liberi”

di solobuonumore

Dodici anni senza Denise Pipitone, la rabbia della madre: “I mostri restano liberi”

Dodici anni senza Denise Pipitone, la rabbia della madre: “I mostri restano liberi”Domani, primo settembre, ricorre il dodicesimo anniversario della scomparsa di Denise Pipitone, la piccola svanita nel nulla da Mazara del Vallo (Trapani) quando aveva quattro anni.

E dopo dodici anni non si conosce il nome del responsabile della misteriosa scomparsa della bambina. “Sorriso sulle labbra e cuore in frantumi. Sono trascorsi 12 anni senza mia figlia, senza verità e giustizia.

I colpevoli? Liberi di vivere la loro vita, indisturbati”: è l’amaro sfogo di Piera Maggio, la madre di Denise, che in questi anni non si è mai arresa e continua a cercare la verità su sua figlia. Alla vigilia dell’anniversario della scomparsa della bambina Piera Maggio ha affidato i suoi pensieri al blog cerchiamodenise.it: “In galera ci vanno solo i ladri di polli, invece i ladri di bambini, i mostri crudeli, girano per le vie della città, apparentemente tranquilli”, dice mamma Piera. In galera, infatti, non c’è nessuno ritenuto responsabile della scomparsa della piccola Denise.

Domani, primo settembre, ricorre il dodicesimo anniversario della scomparsa di Denise Pipitone, la piccola svanita nel nulla da Mazara del Vallo (Trapani) quando aveva quattro anni.La scomparsa di Denise Pipitone resta un mistero

Una scomparsa che ancora oggi resta un mistero. Per cercare di risolverlo ci sono stati due processi, uno a Marsala e uno a Palermo. Entrambi i processi hanno visto assolta dall’accusa di concorso in sequestro di minore Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise Pipitone (entrambe sono nate dallo stesso padre, Piero Pulizzi). In Appello è stato invece dichiarato prescritto il reato di false dichiarazioni al pubblico ministero contestato all’ex fidanzato della ragazza, Gaspare Ghaleb, che in primo grado era stato condannato a due anni. “Il mio dolore è uguale al primo giorno – scrive Piera Maggio -, per me nulla è cambiato. Questo lo dico per coloro che pensano o credono che il tempo lenisce il dolore. Non il mio, non in questo modo, così vile, barbaro e crudele. Il sorriso da anni mi è stato spento, ma in qualche modo riesco a regalarne qualcuno, non per questo vivo bene.

Finché non c’è giustizia non ci sarà mai pace”.

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