Etiopia, allarme Wfp: nel Tigray 91% popolazione soffre la fame

di solobuonumore

Etiopia, allarme Wfp: nel Tigray 91% popolazione soffre la fame

Roma, 1 giu. (askanews) – Più del 90% degli abitanti del Tigray (Tigré), regione devastata dal conflitto nel Nord dell’Etiopia, necessita di aiuti alimentari. A lanciare l’allarme è il portavoce del World Food Programme (o Pam, programma alimentare mondiale) Tomson Phiri, che tramite l’agenzia dell’Onu chiede oltre 200 milioni di dollari per dare una risposta alla crisi umanitaria della regione al confine con l’Eritrea.

Secondo il portavoce, il conflitto in corso ha provocato l’aumento dei livelli di carestia per la popolazione, che erano già elevati nel Tigray.

"Il World Food Programme è preoccupato per l’impatto del conflitto su livelli di carestia già elevati – ha spiegato – e in vista dei risultati di una nuovo studio di classificazione sulla sicurezza alimentare, o studio Ipc, sui livelli di carestia nel Tigray, siamo profondamente preoccupati per il numero di persone che vediamo che hanno bisogno di sostegno alimentare e di assistenza alimentare d’emergenza".

"Il Wfp chiede 203 milioni di dollari americani per continuare a intensificare il suo intervento nel Tigray e salvare vite e preservare i mezzi di sussistenza fino alla fine dell’anno", ha affermato il portavoce, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra.

Sono quindi 5,2 milioni le persone (91% della popolazione del Tigray) che hanno bisogno di assistenza alimentare a causa del conflitto.

Il primo ministro dell’Etiopia, Abiy Ahmed, vincitore del Premio Nobel per la pace nel 2019, ha inviato delle truppe nella regione a novembre per arrestare e disarmare i leader del Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tigray People’s Liberation Front o TPLF), il partito di ispirazione marxista e socialista al governo nell’area. Una risposta, ha detto Ahmed, agli attacchi del Fronte contro gli accampamenti federali dell’esercito. Sebbene avesse promesso che il conflitto sarebbe durato poco, sono passati più di 6 mesi e gli scontri continuano: secondo molti leader si tratta di una potenziale catastrofe umanitaria.

Le truppe eritree, che si sono unite all’esercito etiope, sarebbero coinvolte in numerosi massacri e altre atrocità durante il conflitto del Tigray, accuse che Asmara respinge.

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