Farmaci equivalenti e biosimilari, un’analisi multidimensionale

di solobuonumore

Farmaci equivalenti e biosimilari, un’analisi multidimensionale

Roma, 13 apr. (askanews) – Contribuire ad una piena consapevolezza del cittadino-paziente rispetto al valore multidimensionale dei medicinali equivalenti e biosimilari e fare chiarezza sui concetti che li riguardano, fornendo un’informazione appropriata, su base scientifica, facilmente fruibile e comprensibile anche per il grande pubblico. E’ l’obiettivo del progetto editoriale "Equivalenti e biosimilari. Il futuro dei farmaci passa da qui", curato dal giornalista Claudio Barnini e realizzato grazie al contributo non condizionato di EG STADA Group.

Dal volume emerge un’analisi multidimensionale del valore dei farmaci a brevetto scaduto: dai bias cognitivi ai pregiudizi culturali da scardinare, dalle ambiguità semantiche del lessico utilizzato per definire i medicinali equivalenti, alle nuove strategie di governance ed industriali, con le loro criticità e aree di miglioramento.

Un tema tanto attuale quanto ancora bisognoso di chiarezza e di corretta informazione, come spiega l’autore del libro, Claudio Barnini: "Quando parliamo di farmaci equivalenti e farmaci biosimilari ci sono tanti elementi che, se chiariti e trasmessi bene, possono portare il paziente, che poi è sempre l’utente finale di tutto, a una scelta consapevole. Informazioni anche utili al Servizio sanitario nazionale, perchè i farmaci equivalenti e biosimilari portano un risparmio allo Stato, ma anche al paziente".

Sebbene negli ultimi anni la quota di mercato dei farmaci equivalenti sia progressivamente aumentata, il loro utilizzo in Italia non è ancora paragonabile a quello di altri Paesi europei: pesano infatti ancora pregiudizi, resistenze culturali e percezioni distorte, alimentate spesso da convinzioni sbagliate e prive di riscontri scientifici. Sui biosimilari, invece, l’Italia detiene il primo posto in Europa per consumo e il secondo per spesa, ma si rileva una frammentazione regionale con grandi differenze sia in termini di penetrazione che di prezzi, e con una notevole eterogeneità a seconda del tipo di molecola, a svantaggio di quelle il cui brevetto è di più recente introduzione.

Salvatore Butti, general manager & managing director EG STADA Group: "Come azienda operante in questo settore vi sono anche degli aspetti che riguardano la responsabilità sociale dell’azienda e sicuramente che guardano anche alla nostra purpose, che è ‘Caring for people’s health as a trusted partner’: quindi una corretta informazione, un miglior utilizzo anche dei farmaci equivalenti e biosimilari consente anche un maggior accesso alla salute. Diamo più salute alla salute".

Di qui la scelta di EG STADA Group di contribuire al progetto editoriale, nell’ottica di promuovere una comunicazione autorevole e qualificata che porti a scelte di salute realmente consapevoli.

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