Fedart: Confidi con nuove regole e complementari con il pubblico

di solobuonumore

Fedart: Confidi con nuove regole e complementari con il pubblico

Roma, 17 nov. (askanews) – Nuove regole ed un nuovo rapporto con il sistema pubblico che consenta di liberare tutte le potenzialità del credito alle imprese. E’ quanto chiede Fedart Fidi, la federazione che accompagna 560mila aziende nei rapporti con il mondo delle banche e che rappresenta circa il 60% delle garanzie dei Confidi per artigiani e piccole imprese e quasi l’80% del credito diretto.

Il messaggio è stato lanciato nel corso della convention annuale della Federazione, aperta dal viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, e dal saluto dei vertici delle associazioni artigiane. Alla relazione introduttiva del presidente Fedart Fabrizio Campaioli è seguito un dibattito con esponenti dei partiti sulle prospettive del mercato dei Confidi.

A loro Campaioli ha chiesto nuove regole, ancora più necessarie dopo la fase emergenziale legata alla pandemia.

"Gli 8 miliardi e mezzo di portafoglio di garanzia i 250 milioni di credito diretto erogati l’anno scorso sono la testimonianza che è sempre importante il lavoro che fanno i Confidi – ha sottolineato – Che però sono regolati da una legge datata da una legge di vent’anni fa perciò c’è la necessità di dargi un vestito legislativo in modo che possano liberare tutte le potenziali forze che i confidi adesso danno. Fra l’altro un tema importantissimo: la nostra è un’informazione e una formazione e una consulenza ma poi diventa un’educazione finanziaria per tutti i noistri clienti. Che poi non sono cienti ma sono soci".

Da regolare, in particolare, il rapporto col sistema di garanzie del Fondo centrale come spiega il vicepresidente di Fedart Giacomo Cioni: "La garanzia pubblica ha avuto un ruolo determinante specialmente negli ultimi due anni ha di fatto accantonato la garanzia privata andando a dare un 100% nel momento del covid 19 a tutte quelle imprese che necessitavano di un aiuto immediato e fortemente garantito".

"Chiaramente dobbiamo trovare una coesistenza per far sì che i soldi pubblici riescano ad avere un’effetto leva e raggiungere il più alto numero di imprese possibile. Appunto una complementarietà tra quella che è la garanzia pubblica e quella che è la garanzia privata" ha aggiunto "Noi auspichiamo appunto di risuscire a trovare una giusta proporzione tra fondo centrale e opera dei Confidi".

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