I ricercatori del Salk Institute sostengono che, per contrastare la crescita dei tumori, sia necessario intervenire sulle molecole di grasso necessarie alle cellule per creare la membrana plasmatica.
Ma come? La risposta è contenuta nello studio intitolato “Inhibition of acetyl-CoA carboxylase suppresses fatty acid synthesis and tumor growth of non-small-cell lung cancer in preclinical models” e pubblicato su Nature Medicine.
In un secondo test, i ricercatori hanno associato all’inibitore ND646 l’agente chemioterapico carboplatino, di solito utilizzato per trattare il cancro ai polmoni, e i risultati sono addirittura migliorati: g l’87% dei tumori, una percentuale maggiore rispetto al 50% che si registra di solito con il trattamento standard a base di carboplatino.
“È la prima volta che qualcuno dimostra che questo enzima, ACC, è necessario per la crescita del tumore”, insomma quanto scoperto dai ricercatori potrebbe rappresentare un buon punto di partenza per un nuovo trattamento anti cancro efficace che non mostra effetti collaterali sulle cellule sane. Ovviamente però è presto per cantare vittoria, sono infatti necessari ulteriori studi prima di passare dalla teoria alla pratica.
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