Il retail riparte con 828 nuovi punti vendita nel 2021

di solobuonumore

Il retail riparte con 828 nuovi punti vendita nel 2021

MILANO (ITALPRESS) – Il retail guarda avanti e apre una fase di rilancio: superate le stime di inizio anno con una previsione di 828 nuovi punti vendita. Abbigliamento/accessori settore principe con 190 esercizi commerciali. Boom di aperture in Lombardia, che si conferma regione top per abbigliamento/accessori e ristorazione. E ancora: trasformazione digitale e sostenibilità sono i driver del futuro, entro 3 anni il 95% dei retailer sarà in grado di automatizzare i processi acquisendo capacità decisionali più affidabili. Il 78% dei consumatori chiede comportamenti etici ai retailer. Questa la fotografia dell’analisi semestrale sui piani di sviluppo della base associativa condotta dal Centro Studi Retail Confimprese e presentata durante il 5° Retail Summit organizzato a Milano da Confimprese insieme a Jakala.
L’incremento di punti vendita sarà di quasi l’8% rispetto al numero di negozi attuale. Numeri addirittura superiori rispetto a quanto previsto a inizio anno grazie a un incremento di 26 unità. Dopo abbigliamento/accessori si trovano ristorazione con 185, casa/complementi d’arredo con 109. Seguono cura persona/beauty, servizi, elettronica/telefonia, entertainment. Le nuove aperture sono dovute alla necessità da parte dei retailer di continuare a puntare sullo sviluppo della rete distributiva, nonostante il freno imposto dalla pandemia, che ha bloccato i consumi e messo a repentaglio la tenuta del retail.
“L’Italia – afferma Mario Resca, presidente Confimprese – è la locomotiva d’Europa trainata da industria ed export. Il confronto tracciato da Istat in questi giorni con Francia e Germania, cresciute rispettivamente dell’11% e dell’8% contro il 18% dell’Italia, accredita la tesi che si tratti di ripresa e non di un rimbalzo. Nel retail il benchmark sull’anno pre-covid è ancora negativo, ma la strada è comunque segnata e indica che il governo Draghi tranquillizza l’Europa e l’Italia, convince il mondo dell’industria e del commercio, generando lavoro e stabilità”.
“Entro 3 anni – commenta Marco Di Dio Roccazzella, shareholder e
managing director Jakala – il 95% dei retailer sarà in grado di
automatizzare i processi, acquisendo capacità decisionali più
affidabili. Dall’Osservatorio Jakala emerge che il 47% dei
consumatori italiani ritiene molto importante che il brand
interagisca in modo personalizzato: la customer experience,
personalizzata e signature è un fattore critico di successo. Ne
consegue un maggior peso del canale digitale da cui dipende
l’aumento dell’importanza di raccolta e attivazione dei dati.
Analytics, machine learning e intelligenza artificiale applicati a campagne marketing migliorano i risultati, riducendo, per esempio, del 29% il costo delle campagne media advertising. Il ritorno sugli investimenti delle campagne personalizzate per propensione all’acquisto è 2,6 volte maggiore rispetto alle campagne mass. Le aziende del retail dovranno essere in grado di cogliere l’opportunità degli oltre 40 miliardi del Pnrr disponibili per investimenti in digitalizzazione”.
(ITALPRESS).
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