Jobs act, Consulta boccia referendum su art.18

di Aurora

Jobs act, Consulta boccia referendum su art.18

No al referendum sull’articolo 18, sì a quelli sui voucher e sugli appalti. È questo il verdetto della Consulta che era stata chiamata a decidere se dare o meno il via libera ai tre referendum abrogativi in tema lavoro che riguardavano le modifiche all’articolo 18 sui licenziamenti illegittimi contenute nel Jobs act, le norme sui voucher e il lavoro accessorio e le limitazioni introdotte sulla responsabilità solidale in materia di appalti.

Le consultazioni si terranno probabilmente in primavera. La consultazione referendaria, secondo la legge, dovrà svolgersi tra il 15 aprile e il 15 giugno prossimi, salvo elezioni anticipate. :
Ecco cosa ha detto il segretario generale di Cgil, Susanna Camusso in conferenza stampa.: “Ricorreremo a Corte Europea per licenziamenti”. E ancora: “La Corte ha deciso di non ammettere uno dei quesiti – ha proseguito, sottolineando però che questo non rappresenta una sconfitta per il sindacato -. Noi siamo convinti che la libertà dei lavoiratori passi attraverso la loro sicurezza. Valuteremo la possibilità di ricorrere alla Corte Europea in merito ai licenziamenti. Non è che il giudizio della Corte di oggi fermi la battaglia sull’insieme della questione dei diritti”, ha detto ancora. Poi ha aggiunto: “La notizia di oggi è che inizia una campagna elettorale dei due sì ai referendum. Chiederemo al governo tutti i giorni di fissare la data in cui si vota”.

Riguardo invece ai voucher, la Camusso ha spiegato che “sono aumentati del 27 mila per cento. Oggi il presidente dell’Inps ha fornito i dati sull’utilizzo dei voucher nella Cgil: un dato che corrisponde a 3 persone e mezzo l’anno del totale dei lavoratori, tra l’altro pensionati, questa è la dimensione, noi abbiamo chiesto all’Inps quali sono i principali utilizzatori di voucher ma ci ha detto che è impossibile saperlo, noi rinnoviamo questa richiesta – ha detto il segretario generale della Cgil -. Concludendo “Uno strumento malato è uno strumento malato, bisogna avere il coraggio di azzerarlo”.

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