Occhi puntati sul Supervulcano Flegreo. Aumenta l’allerta.

di Paulo Bruno Exequiel

Occhi puntati sul Supervulcano Flegreo. Aumenta l’allerta.

Un modesto sciame sismico ha interessato la zona dei Campi Flegrei durante il terremoto di Amatrice. Una concomitanza che causò grande apprensione tra i cittadini dell’area compresa tra il nord ovest di Napoli e Pozzuoli. Non era nulla di preoccupante e si concluse solo con una grande paura.

I geologi non ipotizzano una catastrofe imminente ma sono stati messi in allarme da alcune similitudini tra la situazione attuale e quella che precedette l’eruzione del Monte Nuovo. I ricercatori dell’Invg, Istituto nazionale di geofiosica e vulcanologia, ritengono che in quell’occasione il magma era risalito a 4 chilometri e ipotizzano che anche adesso “qualcosa” sia risalito alla stessa altezza. Il dubbio riguarda proprio la composizione di questo “qualcosa” che non necessariamente deve essere magma. Ad esempio, potrebbe essere solo vapore. In conseguenza della risalita del magma, nel 1500, Pozzuoli si sollevò di quasi venti metri nell’arco di trecento anni.

 Il supervulcano Flegreo è il più pericoloso d’Europa. Il terzo al mondo dopo quello di Yellowstone e quello del Lago Tobo in Indonesia.

Facendo tutti gli opportuni scongiuri, un’eventuale eruzione dei Campi Flegrei, colpirebbe non solo Napoli ma l’intera Campania e altre regioni. In maniera indiretta, l’intero pianeta per le ripercussioni climatiche causate dalla enorme quantità di ceneri eruttive prodotte. In altre parole un cataclisma.

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