Milano, 24 mar. (askanews) – I musei sono fatti, ovviamente, dai progetti culturali che incarnano e presentano, ma anche altri aspetti concorrono alla definizione del loro modo di stare nella società. Per esempio attraverso la caffetteria, che in Triennale Milano è stata rinnovata all’insegna della sostenibilità e dell’efficientamento energetico. Realizzata dall’architetto Luca Cipelletti, vuole essere "uno spazio di sosta e incontro", ma anche un luogo per accogliere installazioni temporanee. Che in questo nuovo momento di riapertura si collega ai progetti in divenire dell’istituzione guidata da Stefano Boeri, che culmineranno in luglio con la XXIII Triennale internazionale.
"Sappiamo qual è il nostro ruolo – ha detto ad askanews Boeri – sappiamo quanto conta Triennale per Milano e per i cittadini. Ci sentiamo molto responsabili di quello che facciamo e di quello che faremo. Siamo un’istituzione fatta di giovani e c’è una grande sensibilità e grande rispondenza in tutto quello che facciamo e siamo felici".
La nuova caffetteria, che rimanda a suggestioni legate all’universo Triennale come la Nazione delle piante di Stefano Mancuso o al Bosco verticale progettato proprio da Boeri, ha in Lavazza il partner istituzionale e Artemide ne ha sviluppato un progetto di luce basato sulle lampade modulari "Alphabet of Light" di Bjarke Ingels. Le piante, che danno al luogo una cifra inconfondibile, provengono dai vivai Vanucci Piante di Pistoia.