È una superstizione anglosassone, ma i motivi per cui è considerato un giorno funesto sono simili a quelli che in Italia fanno temere il venerdì 17.

Ma perchè venerdì 13 è così temuto? E’ considerato il giorno più sfortunato dell’anno dai superstiziosi, ma anche da chi superstizioso non lo è, ma cerca in tutti i modi di superarlo senza danni.  Il timore è talmente radicato da avere addirittura un nome: si tratta di triscaidecafobia, cioè il terrore irragionevole del numero 13.

Il numero 13, da sempre è stato caricato di significati sfortunati: dai tempi di Giuda, il tredicesimo apostolo che tradì Gesù, ma anche da prima, con i babilonesi che ritenevano il 12 un numero sacro perché facilmente divisibile, mentre il 13 una cifra inutile.

Perché anche il venerdì è considerato il giorno meno fortunato della settimana? Probabilmente perché accadde di venerdì che Eva tentò Adamo con la mela, morì Gesù Cristo e avvenne il Diluvio Universale.

Se poi il venerdì è 13, ecco che diventa il giorno universalmente temuto, anche se in Italia sono in molti a preoccuparsi più del numero 17. Dalle nostre parti, si sa, essere in 13 a tavola non è ben visto da tutti: si ritiene che il riferimento probabilmente sia l’Ultima Cena.

Sapevate che negli Stati Uniti, in moltissimi grattacieli manca il tredicesimo piano? Dal 12esimo si passa direttamente al 14esimo. La stessa cosa accade per i posti a sedere di alcune compagnie aeree che non prevedono la poltrona numero 13.