Milano, 5 gen. (askanews) – Occhi puntati sulla Georgia. È la vigilia di una cruciale doppia elezione senatoriale che avrà un impatto decisivo sull’inizio del mandato del presidente democratico Joe Biden. Due mesi dopo le elezioni presidenziali, Donald Trump si rifiuta di ammettere la sua sconfitta nonostante i controlli, i nuovi conteggi e le molteplici decisioni dei tribunali contro di lui: in una richiesta sorprendente, rivelata domenica dal Washington Post, Trump avrebbe imposto al funzionario elettorale della Georgia di "trovare" le schede necessarie per invertire la sua sconfitta in quello stato chiave. E ancora in campagna, usa toni da catastrofe:
"Se non esci a votare, i socialisti, i marxisti, saranno a capo del nostro paese. Se non combatti per salvare il tuo paese con tutto ciò che hai, non avrai più un paese".
La Georgia non elegge un democratico al Senato da 20 anni. Ma se si riuscisse a raggiungere la doppia impresa, Raphael Warnock, pastore nero di 51 anni, e Jon Ossoff, produttore audiovisivo di 33 anni nonchè girnalista investigativo, ribaltebbero i giochi di potere sulla camera alta, dando tutte le leve del potere a Joe Biden. Con 50 seggi ciascuno per repubblicani e democratici, il futuro vicepresidente Kamala Harris avrebbe il potere di decidere tra i voti, e quindi di far pendere la bilancia dalla parte democratica al Senato, oggi a maggioranza repubblicana.
Però la crociata di Trump, che si rifiuta ostinatamente di accettare il verdetto delle presidenziali, conferisce a questa giornata un tono speciale. Se alcuni pesi massimi repubblicani, tra cui il leader dei senatori Mitch McConnell, hanno finito per ammettere la vittoria di Biden, il presidente uscente può ancora contare sul sostegno incrollabile di decine di parlamentari. Alla Camera come al Senato, questi funzionari eletti hanno promesso di esprimere le loro obiezioni mercoledì 6 gennaio, e di far risuonare le accuse di frode all’interno del Campidoglio.