La protesta dei trattori arriva ufficialmente al festival di Sanremo. La Rai ha annunciato che stasera Amadeus leggerà un comunicato dei manifestanti in diretta.
In realtà si era sparsa voce che dei rappresentanti del movimento sarebbero saliti personalmente sul palco – ma la Rai ha cambiato idea.
I motivi del cambio di rotta sono, presumibilmente, molteplici. Ma per capirli dobbiamo prima fare un passo indietro.
Quello dei trattori è un movimento molto eterogeneo, con numerose divisioni interne: è composto da sigle diverse che protestano per cause diverse. Come Riscatto Agricolo o il CRA, che sono tra le più grandi.
Si rifà alle proteste degli agricoltori scoppiati in Europa nei mesi scorsi, soprattutto quelli in Olanda, Germania e Francia. E con questi condividono le proteste contro la legge sui pesticidi e contro il green deal europeo – nello specifico chiedono di regolamentare i Paesi extraeuropei che non hanno l’obbligo di seguire gli standard europei – e che quindi creano concorrenza sleale.
Ma la protesta dei trattori in Italia abbraccia anche altre cause, come la protesta contro l’irpef agricola, una tassa reinserita dal governo Meloni nell’ultima finanziaria a dicembre; e la tutela dei prodotti italiani contro l’italian sounding – cioè quei prodotti venduti all’estero che non sono made in Italy ma che richiamano l’Italia con nomi, colori e così via.
Tornando a Sanremo: come vi ho detto, quello dei trattori è un movimento composto da più sigle. Ecco, sul palco dell’Ariston sarebbero dovuti salire 4 rappresentanti della sigla di Riscatto Agricolo – soprattutto perché si definiscono apolitici, distanti da destra, sinistra e qualsiasi partito.
Alcuni degli slogan riportati sui trattori in protesta sono: “no a grilli no a cavallette” e “Europa assassina, salviamo il nostro cibo”. Infatti Riscatto Agricolo contesta, tra le altre cose, le riforme ambientali della PAC, la Politica Agricola Comune dell’UE – risultato del Green Deal europeo, cioè l’insieme delle politiche che la Commissione Europea ha messo in atto per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Ma perché non salgono più sul palco?
Intanto, perché non c’è coesione all’interno del movimento. E, anzi, le varie sigle spesso, molto spesso, entrano in contrasto tra loro – anche, tipo, su chi dovesse salire sul palco dell’Ariston.
Poi, presumibilmente la Rai ha avvertito il rischio che tra tutte queste rivendicazioni potessero passare anche messaggi problematici – contro il governo, per la questione dell’irpef, o contro l’Unione Europea stessa.
Ma anche la questione ambientalisti: se i manifestanti dei trattori possono salire sul palco, lo stesso vale per gli ambientalisti? Domanda a cui Amadeus aveva risposto dicendo che lo spazio a Sanremo “non è illimitato”.
Ma non solo: è problematico anche il fatto che, se da un lato quella dei trattori è una protesta che è stata contestata molto poco, quella degli ambientalisti, che usano le stesse modalità, viene aspramente criticata.
Insomma, le criticità sono numerose. Intanto che aspettiamo stasera e la lettura del comunicato da parte di Amadeus, la manifestazione che avrebbe dovuto tenersi oggi a piazza San Giovanni, a Roma, è stata annullata per “non creare disagi”.