"Questi sono i treni che ci vengono dalla metro A, dal Giubileo, ce li hanno dati già difettosi 20 anni fa", dice Franco Pirone del Comitato pendolari Roma Lido, mentre siamo in procinto di salire sul mezzo che lo accompagna ogni mattina a lavoro da Acilia al centro di Roma. Passano pochi minuti dalla nostra salita a bordo che, in effetti, una porta si blocca e restiamo fermi almeno 5 minuti alla stazione di Tor di Valle. "Ecco qua lo puoi vedere dal vivo quel che succede con questi mezzi", commenta. "In ogni caso non è mai rispettato il contratto di servizio, che parla di un treno ogni 10 minuti nelle fasce di punta". Con il Covid la situazione è solo peggiorata e a niente per ora pare essere servita la cogestione con Astra e Cotral, in vigore dal 1 gennaio 2021. "Per vederne i primi effetti bisognerà aspettare almeno il 2022", dice David Cartacci della FILT CGIL Roma e Lazio, "ci sono da fare investimenti strutturali, la prima gara fatta per nuovi mezzi, da 29 milioni di euro, è andata deserta: ora la regione ne ha fatta un’altra a cifre raddoppiate". Nell’ultimo anno di gestione Atac, il 2020, la Roma Lido avrebbe perso circa 5mila corse, secondo quanto diffuso dal rapporto Pendolaria di Legambiente. "Le persone ormai prendono il mezzo privato e l’affluenza è molto diminuita negli scorsi mesi: questa è l’unica fortuna", dice amareggiato Pirone.
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