L’imprenditore stritolato dai clan: «Il credito negato, le minacce, le sberle: così sono finito…

di solobuonumore

L’imprenditore stritolato dai clan: «Il credito negato, le minacce, le sberle: così sono finito…

Roberto Saviano intervista un imprenditore lombardo: «Hanno preso il controllo della mia azienda, ti mettono in una condizione tale che se provi a denunciarti ti devi autodenunciare. Ho pensato al suicidio, ma l’unica strada è denunciare»

Migliaia di imprese sono in crisi,

Sei un imprenditore con una lunga storia nell’edilizia. Cosa succede?
«Succede che in un determinato periodo della nostra attività una banca con la quale avevamo un rapporto maggioritario decide di non rinnovarci più le linee di credito».

Qual è la motivazione?
«Non l’abbiamo mai saputa. Abbiamo anche fatto scrivere da un avvocato perché ci dessero una motivazione quantomeno plausibile, ma non hanno mai risposto alle lettere».

Insomma, le banche non concedono una linea di credito per te necessaria. «Non la rinnovano, più che concedono. Io già l’avevo e mi è stata tolta. Quindi il problema è maggiore, perché un conto è chiedere e ricevere un rifiuto, il tuo status cambia di poco. Un altro conto è trovarsi con un’azienda che ai tempi fatturava 3 milioni e mezzo di euro l’anno e con un affidamento che di punto in bianco ti viene tolto. Ti viene a mancare la terra sotto i piedi. Noi avevamo già un affidamento abbastanza importante, superiore ai 100 mila euro, e trovarsi senza la possibilità di scontare praticamente le fatture, che nell’edilizia vengono pagate con notevoli ritardi, ci ha messi in ginocchio».

Le banche quindi con la loro politica rigida nata anche dalla non conoscenza del territorio chiudono i fidi: ma a questo si aggiunge il Covid. Ha avuto una responsabilità nella crisi economica della tua impresa?
«L’ha avuta quest’anno, sicuramente, perché lavorando nell’edilizia tutti i cantieri sono stati fermati, chiusi, rimandati. Ci siamo salvati grazie alla cassa integrazione…».

La tua è una famiglia lombarda?
«Sì, io sono lombardo di nascita, i miei genitori vengono dal nord».

E hai sempre lavorato in Lombardia.
«Il mio lavoro mi porta a operare quasi in tutta Italia. Principalmente al nord, ma avevo una buona fetta di mercato in Puglia perché col mio tipo di attività si viene a contatto con l’industria alimentare: faccio i lavori che servono alle industre alimentari per avere le certificazioni di cui hanno bisogno».

A chi ti rivolgi se le banche chiudono i rubinetti?
«In Puglia avevo un amico al quale raccontai un po’ la mia storia. Dicevo "guarda, non so come andrà a finire, quasi quasi vendo, non riesco a tenere in piedi". E lui mi fa "io so che c’è, qua, una persona che ha le conoscenze bancarie per aiutare le imprese. Ti ci metto in contatto". Io voglio credere che l’abbia fatto in buona fede… Forse anche lui si è fidato troppo di quello che sentiva dire di questa persona e me l’ha presentata come quella che poteva darmi… ( CorriereTV ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/imprenditore-stritolato-clan-il-credito-negato-minacce-sberle-cosi-sono-finito-mano-mafiosi/bcaac33c-df30-11eb-a9e5-b60d2f6601bd

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