Rianimazione Cardio Polmonare

di Aglaia

Rianimazione Cardio Polmonare

Come fare la rianimazione Cardio Polmonare o RCP e perché è importante?

00:00 – Introduzione

01:37 – Quando fare la rianimazione cardio-polmonare o RCP?
01:47 – Procedura di emergenza in caso di arresto cardiaco
03:48 – Il cervello è l’organo che può riportare i danni maggiori
05:10 – Quali sono gli step per eseguire la RCP
05:30 – Riconoscimento dell’arresto cardiaco
06:55 – Defibrillatore per tentare di far ripartire il cuore
08:28 – Che succede se non c’è arresto cardiaco?
09:11 – Prima chiamare il 112 o iniziare la RCP?
09:33 – Perché è importante allertare i soccorsi
10:07 – Quante compressioni e quante ventilazioni fare?

Che cos’è e quando si ricorre alla rianimazione cardiopolmonare?

La rianimazione cardio-polmonare, ma potresti vederla indicata con l’acronimo RCP o CPR all’inglese è una procedura di emergenza utile su pazienti in arresto cardiaco.

Per funzionare in modo corretto, il cuore, come qualsiasi altro organo del corpo, deve costantemente ricevere ossigeno e nutrienti attraverso il sangue; se questo afflusso di sangue viene impedito, ad esempio da una coronaria ostruita dal colesterolo, il cuore non dispone più dell’energia necessaria a funzionare, rimane senza benzina. Il paziente sta avendo un infarto e proprio l’infarto è una delle più comuni cause di arresto cardiaco.

Se il cuore smette di funzionare il sangue non circola più.

L’essenza della rianimazione cardiopolmonare consiste proprio in questo, fare in modo che il sangue continui a circolare.

La massima autorità europea in tema di rianimazione cardiopolmonare, ovvero l’ERC (European Resuscitation Council) è responsabile della pubblicazione delle linee guida sulla corretta esecuzione della procedura e le ultime, almeno nel momento in cui registro, sono datate aprile 2021.

[Cos’è la rianimazione cardiopolmonare?]

1. Il primo passo è il riconoscimento di un arresto cardiaco, condizione in cui ogni secondo può essere determinante.

2. Una volta riconosciuto l’arresto, idealmente si dovrebbe iniziare subito la rianimazione vera e propria, mentre un’altra persona si occupa contemporaneamente di allertare i soccorsi. Ti ricordo che da qualche anno il numero unico delle emergenze è in tutta Europa il 112.

3. Usare un defibrillatore, un dispositivo in grado di rilasciare una scarica elettrica che potrebbe essere in grado di far ripartire il cuore.

E se il paziente non fosse in arresto cardiaco e io mi fossi sbagliato?

Cito testualmente dalle linee guida: "I soccorritori laici, ovvero non sanitari, dovrebbero iniziare la RCP in caso di arresto cardiaco PRESUNTO senza preoccuparsi di poter causare danni alla vittima in caso non fosse realmente in arresto cardiaco."

Prima la chiamata al 112 o prima la RCP?

Se proprio dovessimo scegliere allora prima allertare i soccorsi.

Perché allertare i soccorsi è così importante?

Perché il tuo lavoro è garantire il minor danno possibile, ma in caso di arresto cardiaco serve comunque un medico e possibilmente un ospedale per aumentare davvero la possibilità sopravvivenza.
Quante compressioni e quante ventilazioni?

30 compressioni / 2 ventilazioni, garantendo 100-120 compressioni al minuto… e sì, 120, sono davvero tante… ma se tutti noi siamo in grado di applicarle, significa anche potersi dare il cambio nel caso in cui a soccorrere il paziente ci sia più di una persona.

Non ce la farei mai a fare la respirazione bocca a bocca ad uno sconosciuto

E allora non farla, ma garantiscili comunque una rilevante possibilità di sopravvivenza grazie al massaggio cardiaco, che tra le due è di gran lunga più importante.

E se gli rompo una costola?

Le linee guida sottolineano di come sia fortemente improbabile che succeda, ma anche se dovesse capitare i vantaggi in termini di salute sarebbero comunque enormi;
cosa sceglieresti tu? Preferiresti morire o risvegliarti con un paio di costole rotte?

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