Trigliceridi

di Aglaia

Trigliceridi

Trigliceridi

Il Dr. Roberto Gindro ci spiega cosa sono i trigliceridi.

00:00 Introduzione
00:38 Colesterolo totale
00:55 Fattori di rischio cardiovascolari
01:20 Rischio di pancreatite
02:07 Energia in forma di trigliceridi
03:52 I valori giusti di trigliceridi
04:11 I valori allarmanti di trigliceridi
04:22 Cosa influisce sui valori
06:06 Come abbassare i trigliceridi
06:21 Attività fisica
08:01 Grassi vegetali e grassi omega 3
09:01 Noci e olio di lino
09:27 Carboidrati
09:50 Alternative integrali
12:03 Farmaci

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Un eccesso di trigliceridi in circolo, ovvero trigliceridi alti negli esami del sangue, contribuisce all’indurimento delle arterie e all’ispessimento delle loro pareti determinando un aumento del rischio cardiovascolare, ma non solo, quando davvero altissimi espongono il paziente al rischio di sviluppare un’infiammazione acuta del pancreas, la cosiddetta pancreatite.

Il problema nasce se mangi regolarmente e sistematicamente più calorie di quelle che bruci, la ragione più comune che si cela dietro a valori troppo alti. Tra le altre cause possibili ricordiamo anche il fumo, gli alcolici, diabete di tipo 2, una tiroide un po’ troppo pigra, patologie renali e l’effetto collaterale di numerosi farmaci, oltre che ovviamente una possibile predisposizione familiare, che però è meno comune di quello che si possa pensare. Valori inferiori ai 150 mg/dL sono in genere ritenuti normali, se compresi tra 150 e 199 un po’ troppo alti, soprattutto se in presenza di altri fattori di rischio, tra 200 e 499 decisamente troppo alti, oltre i 500 iniziano a preoccupare anche sul breve periodo. Attenzione, è molto importante che il prelievo di sangue venga effettuato dopo un digiuno prolungato, idealmente di 12 ore, perché dopo i pasti è normale osservare un temporaneo aumento anche sostanziale della concentrazione dei trigliceridi in circolo. Lo stile di vita è il pilastro su cui costruire la strategia anti-ipertrigliceridemia a prescindere dalla cause:
1. Smetti di fumare.
2. Limita o sospendi il consumo di alcolici, che influiscono in modo rilevante sui valori, in alcuni casi anche se consumati in piccolissime quantità.
3. Recupera, o almeno avvicinati, al tuo peso forma.
4. Pratica regolare attività fisica e ti ricordo che non serve strafare; se la tua vita fosse sedentaria già una una bella camminata quotidiana a passo svelto può fare la differenza, poi ovviamente c’è tempo e margine per aumentare durata ed intensità.
5. Migliora la tua dieta, che dev’essere povera di grassi, soprattutto se di cattiva qualità, povera di zuccheri, penso ad esempio alle bibite dolci e a tutto lo zucchero aggiunto, povera di alcolici e povera di carboidrati provenienti da alimenti raffinati, come pasta bianca e pane bianco, che bisogna invece sostituire con fonti integrali. Vale la pena notare che tra gli alimenti animali costituisce una felice eccezione il pesce, soprattutto grazie al suo contenuto in omega-3, acidi grassi particolari che sono in grado di abbassare i valori di trigliceridi in circolo.
Quando l’intervento sullo stile di vita non fosse sufficiente il passaggio successivo è rappresentato dal mondo dell’integrazione e la scelta d’elezione è costituita dall’olio di pesce o direttamente da integratori a base di omega-3, sicuramente efficaci nell’abbassare i valori, ma non altrettanto nel diminuire il rischio di eventi cardiovascolari, che è poi quello che ci interessa davvero, perché vogliamo prevenire la malattia, non curare gli esami del sangue.
Ancora più efficaci sono i farmaci, i più comuni sono quelli appartenenti alla classe dei fibrati, ma in questo caso ci spostiamo ovviamente su un campo di competenza del tuo curante ed in genere riservato a casi in cui i valori siano drammaticamente elevati e/o non rispondano adeguatamente allo stile di vita. In ultima analisi quindi gli studi disponibili mostrano chiaramente che il modo in cui una persona abbassa i livelli di trigliceridi fa tutta la differenza del mondo e semplicemente ridurre le quantità circolanti non è sempre sufficiente per ridurre anche il rischio di eventi cardiaci.

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